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"Presepe Bianco"

Proprietario: Rogiosi Editore

Scenografia di 14mq. | 130 Pastori da 40cm.

Catalogo disponibile nelle migliori librerie o via e-mail.

 

Possibilità di richiesta noleggio per esposizioni temporane.

-Cod.L05

 
Titolo: Il Presepe Bianco.
Sottotitolo: La Tradizione ricreata.
Testo in italiano e inglese.
Libro + DVD
Traduzione a cura di Catherine Fisher
Fotografie realizzate da Maurizio Esposito.
Realizzazione del presepe a cura di: Marco Abbamondi, F.Mazzuoccolo, fratelli Sinno, Alfredo Molli, Marco Salerno.
Descrizione: Edizione rilegata, in formato 4° (cm 28 x 28); 108 pagine; ricchissimo apparato iconografico a colori, con molte riproduzioni a tutta pagina e 1 illustrazione ripiegata di cm 48,5 x 25,0 (vedute d'assieme anteriore e posteriore del presepe).
Luogo, Editore, data: Napoli, Rogiosi, maggio 2008
Disponibilità: in commercio
Prezzo: Euro
Prezzo dell'edizione in brossura: Euro

50,00


25,00

ISBN: 97888886884004

 

Presentato in anteprima esclusiva per Papa Benedetto XVI presso la Basilica Reale di San Francesco di Paola, il “Presepe Bianco”, opera tra le più imponenti realizzate negli ultimi anni, è stato realizzato da maestranze artigiane partenopee attraverso un paziente lavoro di erudizione filologica; la tradizione del grande presepe settecentesco napoletano torna a vivere, grazie ad un progetto voluto da Rosario Bianco, imprenditore napoletano da anni impegnato nella promozione dell'artigianato e delle tradizioni locali.

La sua esigenza di entrare in rapporto diretto con la cultura partenopea, di impostare un dialogo fittamente solidale e costruttivo con la città, con gli uomini e le opere del passato, avevano già stimolato, in questi anni, la ricerca sulla presepistica partenopea, attraverso l'affidamento al Maestro Artista Marco Abbamondi – trentatre anni e una lunga esperienza nell'ambito della scenografia presepiale stile settecento – della riproduzione di antiche e tipiche botteghe partenopee, al fine di rinfrescarne o non disperderne la memoria.

La scenografia in sughero, risponde alle ben precise regole del presepe settecentesco, che prevede un primo piano pianeggiante al quale si accede per interminabili scalinate ed è stato pensato per offrire una visione a tutto tondo allo spettatore, che può girarvi attorno così da godere pienamente della vivacità della scena.

L'Opera è impreziosita dai circa cento animali creati dal maestro Alfredo Molli – tra gli artigiani più conosciuti e stimati dell'arte presepiale –, attraverso l'utilizzo di legno policromo per il corpo, occhi in vetro e particolari in piombo, dalle mattonelle in ceramica realizzate dal 'riggiolaro' napoletano Marco Salerno – ceramista esperto in riproduzioni in miniatura di ‘riggiole' popolari del Settecento napoletano – e dalle minuterie in cera create dal maestro Alfredo de Pasquale – maestro ineguagliato nella produzione di accessori in cera fedeli alla tradizione –, l'ambiente destinato a simboleggiare il luogo dei diavoli testimonia come, nel “Presepe Bianco” l'interesse per il dettaglio che si trasforma in opera d'arte è quello di gran lunga dominante nell'opera.

Le figure, poi,circa duecento pastori alti quaranta centimetri creati dai fratelli Sinno – maestri con una decennale esperienza nel campo dell'arte presepiale – secondo gli antichi dettami della tradizione napoletana, si affollano progressivamente in prossimità della grotta della natività, trasformano il paesaggio, lo ampliano, inglobando ad un tempo quotidiano ed esotico, tutto ciò che di più raro, prezioso e bizzarro è stato generato dalla fantasia dei pastorari settecenteschi che qui viene certificato e testimoniato con costante e puntuale minuzia.

Una ricostruzione e una riproduzione, dunque, di tutto il passato e il futuro dell'arte presepiale partenopea, un museo della tradizione allestito con tenacia, un microcosmo fatto di animali, piante, tessuti preziosi, frutta, insaccati, carni macellate, accessori che fanno risaltare il dettaglio nel complesso, in maniera coerente ed armonica. Per quanto riguarda materiali, colorazione e supporti scenici Marco Abbamondi, ha seguito scrupolosamente la più antica tradizione, dal tipo di sughero alle architetture. Nella realizzazione lo scenografo e i pastorari, i fratelli Sinno, hanno lavorato a stretto contatto, realizzando bozzetti tridimensionali utili ad armonizzare personaggi e scene in un gioco a più mani che fosse reciprocamente funzionale, in un circuito di richiami reciproci. Lo scopo finale: quello di giungere a ricreare e a rinverdire l'intera realtà del presepe napoletano. Il dvd allegato alla pubblicazione cartacea racconta l'opera e le fasi di realizzazione.

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